Le teste giganti sul Monte Nemrut

foto nemrut di sergi hill

Le teste giganti sul Monte Nemrut

Il Monte Nemrut si trova in Turchia Sud-Orientale e sulla sua cima giacciono le teste giganti delle rovine del regno perduto di Commagene. Su questo monte alta circa 2.100 metri, nel 62 a.C., re Antioco I ha costruito un misterioso santuario reale con colossali statue di aquile e leoni, di dei greci e persiani, oltre a due enormi sculture rappresentanti lo stesso re. Si tratta di una tomba-santuario (hierothésion), scoperta e riportata alla luce durante gli scavi dell’American School Of Oriental Researches nel 1953. Inoltre Monte Nemrut è il rilievo più alto della Mesopotamia settentrionale.

Ad oggi in cima al monte resta un tumulo alto 50 metri circa, e largo circa 150 metri di diametro con tre terrazze dove giaciano i resti di enormi statue di dei greci lasciano tuttora i visitatori a bocca aperta, anche se danneggiate da fulmini, intemperie e fenomeni sismici. Molte di queste enormi sculture alte oltre due metri sono decapitate, le teste sono in ottime condizioni.

La terrazza nord del complesso era per i pellegrini, ma purtroppo è la più danneggiata delle tre; sulla terrazza ovest sono collocate cinque grandi statue, alte 9 m, tra cui quelle di Antioco I, Zeus-Ahura Mazda, Apollo/Mitra e la dea Tyche. Si possono inoltre ammirare i simboli della dinastia, della sua intelligenza e della sua forza, l’aquila e il leone, il quale ritorna anche su una lastra detta “il leone astrale”, di interpretazione dubbia: la data ivi riportata, il 7 luglio del 62 o 61 a. C., potrebbe essere il giorno in cui Antioco I salì al potere, un suo compleanno, oppure il giorno in cui il santuario fu inaugurato. Sulla terrazza est ci sono varie statue sedute sul trono e il basamento ben riconoscibile di uno degli altari. Sia questa che la terrazza occidentale sono arricchite anche da altri bassorilievi in pietra su lastroni che una volta ricoprivano le mura dell’edificio; le scene raffigurate riguardano il sovrano, i suoi antenati e varie divinità. Qui si può notare che il re considerava gli dei i suoi pari.

Vi consiglio di andarci o all’alba o al tramonto per poter godervi della meravigliosa vista con la luce che crea un’atmosfera molto suggestiva. All’alba puoi osservare le statue ad est che sono molto meglio conservate delle altre. Se vai al tramonto ti godi megio la terrazza ovest visto che l’altra rimane in ombra. Per andarci all’alba bisogna stare lì per le 5 del mattino che una cosa meravigliosa, con tutta la natura che si sta svegliando e il sole che sta dipingendo di rosso, rosa, arancio e giallo i profili delle teste maestose. Essendo comunque una cima di una montagna vi consiglio di vestirvi:).

Questo complesso interessantissimo è aperto a diverse interpretazioni e ha attirato la curiosità per secoli sia degli scienziati che dei visitatori. Perché re Antioco costruisce questo enorme e misterioso santuario monumentale?

Secondo l’autore Adrian Gilbert; “Quello che Antioco stava cercando di fare era produrre una sintesi, una nuova versione delle vecchie religioni e ciò che fece, in sostanza, fu vestire gli dei persiani come quelli greci.
E’ così che si ottiene la sintesi delle divinità dei due popoli.”

E all’archeologo Dott. Donald Sandres; “Costruì una colossale statua di se stesso tra gli dei. Credo perché supponesse che sarebbe realmente salito in cielo e alla fine sarebbe stato tra loro.”

Inoltre secondo i ricercatori le prove che si trovano a Nemrut Dagi suggeriscono che il re conosca e nutra un profondo interesse per l’astrologia.

Quando non erano danneggiate, le gigantesche figure dovevano essere visibili anche da alcuni chilometri di distanza. Diversi archeologi sostengono che il tumulo contenga effettivamente la camera funeraria del re e il suo sarcofago. Misteriosamente, sia il cantiere che il regno vengono abbandonati nel I secolo d.C. e ad oggi la leggendaria camera funeraria non è stata ritrovata.

Le terrazze offrono una splendida vista sul paesaggio sottostante.

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1 Comment
  • santina
    Posted at 08:08h, 19 marzo Rispondi

    posto bellissimo e molto suggestivo. Grazie per avermelo fatto conoscere. Sarà la meta di un mio prossimo viaggio

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